Translate

mercoledì 26 giugno 2013

Presentazione

Dunque.....
Questa vuole essere una breve introduzione al mio blog.

Mi sono imbarcato in questa nuova esperienza per caso, diciamo più per curiosità che per una effettiva esigenza.

Volevo condividere con altri esperienze per arrangiarsi con i problemi della vita quotidiana per evitare di farsi "svenare" dai vari furbacchioni.


Giorgio

Lampade per auto modello H7

Lampade per auto modello H7


Diciamo che le lampade per auto NON sono tutte uguali.

A parte che quelle di marca sono omologate e le uniche utilizzabili senza problemi nei nostri fari, esiste tutto un mondo di "alternative", cioè quelle asiatiche, non omologate e che costano nettamente meno (leggete il link riportato alla fine dell'articolo).

Attenzione a non farsi abbagliare dai vari nomi commerciali (Xenon, Super Bianche, Bianco Xenon) le lampade a filamento non sono nemmeno parenti con le lampade a scarica di gas xeno, neppure per il sistema di montaggio.


 Lampada Xeno per proiettori auto
Il principio di funzionamento è completamente diverso:

A filamento alogene:
Si basano sul riscaldamento di un filamento di tungsteno immerso in una miscela di gas alogeni che evitano l'evaporamento la rottura precoce del filamento in tungsteno, per il principo di funzionamento completo leggere
qui : http://it.wikipedia.org/wiki/Lampada_alogena

Il bulbo deve essere di quarzo in quanto la temperatura di funzionamento sistema gas-filamento avviene a temperature superiori alle normali lampade non sopportabili dal normale vetro, da cui la pratica di non toccare il blubo deriva dal fatto di non lasciare macchie di grasso sul quarzo che portrebbe ad un surriscaldamento e rottura dello stesso.

A scarica di gas Xeno.
Tanto per iniziare la tensione di alimentazione della lampada non è 12V ma 85V o 42V, viene utilizzato un circuito per l'innesco della lampada in modo da elevare la tensione e provocare la scarica nel gas per ionizzare il gas

Solo da quel momento inizia l'emissione di luce.
Il rendimento di queste lampade è molto più elevato per cui si possono ottenere flussi luminosi con consumi e temperature contenute.

Resa luminosa = potenza assorbita / rendimento, da cui si può dedurre che il rendimento elevato porta ad un riscaldamento inferiore della lampada, praticamente la conversione energia
elettrica -> luce  è migliore.

Quindi dalle due descrizioni le due lampade non sono intercambiabili ne tantomeno comparabili se non per il fatto che emettono luce ma sfruttando due metodi diversi.

http://it.wikipedia.org/wiki/Lampada_allo_xeno.
http://www.osram.it/osram_it/prodotti/lampade/lampade-per-veicoli/lampade-per-veicoli/lampade-a-scarica-per-proiettori-auto/index.jsp


Torniamo alle lampade a filamento asiatiche.

Come prima cosa il filamento dovrebbe essere perfettamente allineato con lo zoccolo in modo da trovarsi esattamente nel fuoco della parabola del faro, questo particolare è molto più importante di quanto si creda per evitare abbagliamenti e multe che possono arrivare al sequestro del veicolo.





Dimensioni lampada H7 alogena
Potete verificare nella figura le dimensioni di costruzione hanno una tolleranza molto ridotta.
La lampada è fissata alla parabola tramite lo zoccolo per cui il tutto deve essere allineato correttamente all'asse dello zoccolo.

Nella figura seguente potrete capire il motivo per cui il filamento che emette luce deve trovarsi in una specifica posizione per emettere un fascio luminoso di forma corretta.


I fari delle autovetture devono creare un fascio liminoso con una forma ben precisa stabilita dal codice della strada.



qui vedete due esempi di lampade disallineate


Filamento poco fuori asse
Filamento molto fuori asse

Altro requisito non verificabile a vista è il materiale dell'involucro.
Come ho detto precedentemente "dovrebbe" essere quarzo, dico dovrebbe in quanto non so bene cosa abbiano usato in questa lampada.

La foto rappresenta lo stato della lampada dopo 1 giorno di utilizzo.

Lampada dopo 1 giorno di utilizzo


La foto mi sembra abbastanza chiara della fine prematura che farà questa lampada.

Costano meno inizialmente ma potrebbero crare parecchi guai !!

Per approfondimenti leggete qui:
http://www.sicurauto.it/test-e-recensioni/news/comparativa-lampade-h7-per-auto-testati-14-modelli.html



lunedì 6 maggio 2013

Lampade compatte....

Lampade compatte esaurite come riutilizzarle.


Oggi vi spiego cosa potrete fare con le lampade compatte ormai alla fine della loro luminosa vita.

Iniziamo col dire che non tutte le lampade sono uguali ed ovviamente hanno anche costi diversi, ma "quasi" sempre se spendete poco ottenete poco.

Le lampade compatte sono costituite da due parti principali:
  • La lampada fluorescente, la parte in vetro bianca.
  • L'elettronica di controllo, nascosta nella parte inferiore della lampada.
Il tempo di vita di queste due parti determina la durata della lampada essendo una dipendente dall'altra.
Dunque se acquistate lampade in cui l'elettronica "muore" prima della parte "lampada" avete sicuramente sprecato i vostri soldi dovendo rottamare il tutto anche se la vostra lampada potrebbe ancora emettere luce.
L'ideale è che la "vita" dei due componenti fosse uguale o quanto più simile e magari anche fosse superiore a quella indicata sulla confezione (es. 10000 ore).
Attualmente la parte intrensicamente più debole è costituita dalla parte luminosa, che con il tempo e con le accensioni si esaurisce, e non riesce più a emettere luce.
Per la parte elettronica, se correttamente dimensionata, non subisce un deterioramento apprezzabile nella vita del sistema.
Esiste però, nelle lampade di scarsa qualità, un sottodimensionamento dell'elettronica che porta ad un surriscaldamento della stessa ed a una morte prematura.
Aprendo la lampada si può norare subito il sottodimensionamento della parte elettronica notando il cambio si colore del circuito, la bruciatura di alcuni componenti o il rigonfiamento di altri.

Ora iniziamo a sezionare una lampada esaurita.

 
Lampada fluorescente compatta
Prendiamo nota della potenza della lampada che poi ci servirà per dimensionare l'eventuale tubo fluorescente da accendere.
Caratterisctiche della lampada
In questo caso la potenza della parte fluorescente è di 20W.
 
Scalpello da legno

Dividere la parte di vetro dalla base.
ATTENZIONE la parte superiore è di vetro, quindi porre attenzione !!

Inserimento dell'atrezzo
Fare leva tra le due parti della lampada per aprire.

Lampada aperta
Ecco l'interno con il circuito elettronico di controllo.

Staccata alimentazione
Con un tronchesino tagliare i due fili di alimentazione dallo zoccolo, lascarli i più lunghi possibile perchè ci serviranno dopo.

Coppia di terminali della lampada
In questa foto viene mostrato il collegamento della copia di fili della lampada collegata al circuito elettronico.
Con una pinzetta svolgere il filo dal terminale metallico per poter separare la lampada dal circuito.

Altra coppia di teminali
Procede in modo analogo con l'altra coppia di terminali.
La posizione potrebbe variare a seconda del produttore.

Lampada sezionata nei tre elementi
Eccovi le tre parti costituenti al lampada:
  • Lo zoccolo da cui la lampada prende l'alimentazione
  • Il circuito elettronico di controllo
  • il tubo fluorescente che emette luce
In questo caso ho notato che il circuito elettronico presentava tutti gli elementi tipici di un surriscaldamento (viraggio del colore verso il marrone nelle parti dove viene riscaldato).
Per essere ok la colorazione deve essere uniforme.


Parte inferiore circuito controllo
Nella parte inferiore noto che 4 resistenze sono bruciate.

Particolare resistenze bruciate
Analizzo inoltre il condensatore presente nella parte superore e noto il classico rigonfiamento che denota la morte del componente.
Tenete bene presente il rigonfiamento del condensatore perchè è diventata tipica negli alimentatori di scara qualità dopo 2 anni di vita (ma che caso dopo la scadenza della garanzia di legge !!).

Condensatore deteriorato
A questo punto l'unica cosa che mi rimane da fare è rottamare il circuito elettronico.
Non mi fido degli altri componenti presenti in quanto il surriscaldamento provoca danni a tutti le parti.
Questo è il classico esempio di soldi buttati !!!!
Elettronica di scarsa qualità.

Per continuare debbo utilizzare un altro circuito recuperato.
Collegamenti elettici
Utlizzando dei cavetti con coccodrilli isolati, collego un fluorescente lineare della potenza della lampada da cui ho estratto il circuito di controllo, in questo caso 20W.

Potenza tubo
 Ho utilizzato un tubo da 18W con elettronica da 20W, la differenza è poca e non provoca problemi.

Collegameti elettrici al tubo fluorescente
 Attenzione ai collegamenti elettrici, non toccare nulla quando collegherete il tutto alla rete elettrica.


Fluoresecente acceso
Ed ecco la lampada accesa !!!

Chiaramente in caso di utilizzo dell'elettronica in modo fisso dovete sostituire i cavi altri con due connettori idonei alla lampada utilizzata, saldare i fili in modo permanente, isolare il circuito elettronico e completare il tutto con una spina idonea.

Ora sapete "quasi" tutto sulle lampade compatte e come capire se avete speso bene i vostri soldi.

Difficoltà: Alta



lunedì 29 aprile 2013

Modifica carica batterie avvitatore Black & Deker EPC12CABK

Modifica carica batterie Black & Deker


Questa volta vi consiglio una piccola modifica per il carica batterie Black & Deker dell'avvitatore EPC12CABK.

Questo caricabatterie è quanto di più semplice si potesse fare per caricare una batteria.
  • Nessuna regolazione della corrente di carica, se non attraverso una resistenza.
  • Nessun tipo di regolazione della tensione.
  • Nessun controllo del tempo di carica della batteria.
  • Praticamente 4 diodi ed una resistenza !!!!
Ovviamente per caricare l'accumulatore, al NiCd, dovete fare qualche attenzione che non è ovviamente specificata sul manuale.
  • Caricare soltanto batterie completamente scariche per evitare l'effetto memoria del NiCd.
  • Ricaricare completamente la batteria e non come specificato sul manuale con 3 ore !
  • Per una carica completa ci vogliono 6 ore, ovviamente da controllare manualmente, quindi attenzione alle sovraccariche che limiterebbero drasticamente la misera vita delle batterie.
  • La durata teorica degli elementi NiCd è di 1000 cicli di ricarica..... Se tutto va bene !
Per controllare se il caricatore svolge il suo lavoro, è stato predisposto da B&D un led di segnalazione, ma per problemi di riduzione costi non è stato poi montato.
Ovviamente anche il pacco batterie non un sensore di temperatura, tanto non verrebbe controllato da nulla, ma è possibile tramite 4 viti aprire il pacco batterie per sostituire eventualmente un elemento guasto (quasi tutti sono saldati per evitare la manutenzione).

Passiamo ora alla modifica per controllare la carica.

Lavoro finito

Vista da sotto
Aprire il caricatore tramite le 4 viti poste al di sotto del caricatore
Estrarre il piccolo circuito facendo attenzione al fili di collegamento che sono molto fragili
Foro da effettuare
Acquistare un led rosso da 5mm ed una resistenza da 1500 Ohm 1/4w.
Forare il guscio superiore nella posizione segnata da un piccolo cerchio stampato, praticamente in centro tra le due sporgenze interne.
Circuito di ricarica
 Inserire sul piccolo circuito la resistenza R1 (1K5) ed il led seguendo le indicazione della polarità

Circuito modificato
Nella foto si può vedere il circuito completato, attenzione alla lunghezza dei terminale del LED per  non ostacolare la chiusura del guscio superiore.

Terminato il lavoro potrete verificare che il led sei accederà solo quando la batteria sarà in carica.
Sarebbe stao meglio avere un vero caricatore ma visto il prezzo bisogna accontentarsi !

Per approfondimenti Accumulatore_nichel-cadmio

Alla prossima....   Giorgio

Difficoltà : Bassa

Batteria ricaricabile avvitatore BOSCH

Batteria ricaricabile avvitatore BOSCH


Sfortunatamente dopo 12 anni di onorata attività, il pacco batterie del mio avvitatore BOSCH mi ha lasciato.
Prontamente mi reco in assistenza e scopro che il ricambio originale costa "solo" 9€ in meno di un nuovo avvitatore, sempre BOSCH, completo di 2 batterie e alimentatore.

ASSURDO !!!!

Alla faccia del riciclo dei prodotti, e poi giusto i tedeschi fanno la guerra ai telefonini perché non si possono cambiare le batterie.

Sconsolato penso ad una soluzione alternativa...

Amareggiato dalla politica marketing dal marchio BOSCH, propendo per un avvitatore B&D che per 52€ mi fornisce il set completo con due batterie.

Ora mi rimane un carica batterie orfano, e qui parte il riciclo.

Apertura del carica batterie.

Vista da sotto
Una volta tolte le 4 viti di chiusura aprire delicatamente l'involucro.

Interno carica batterie
Ecco l'interno, nella parte destra è presente il trasformatore di rete, mentre sulla sinistra il circuito di controllo carica pacco accumulatori.
Ora si estrae il trasformatore ed il circuito di controllo dal case plastico.

Disassemblato
Questo circuito controlla anche la temperatura del pacco batterie, se ne è fornito, tramite un PTC da 6,8K presente a contatto con uno degli elementi, per evitare il surriscaldamento delle batterie durante la ricarica (più la temperatura aumenta, più il valore resistivo aumenta).


Sensore posto nel vecchio pacco batterie BOSCH

Nel caso dovessimo caricare batterie senza questo dispositivo bisognerà inventare qualche sistema per simulare il sensore.
Ora guardiamo con attenzione il circuito di controllo:

Circuito elettronico di ricarica
Sono presenti 3 contatti metallici che forniscono la corrente di carica per gli accumulatori (le due contrassegnate da + e -) mentre il terzo contatto è il controllo di temperatura.
Ora dobbiamo realizzare la modifica per ingannare il controllo della temperatura del pacco batterie.

Modifica per il controllo di temperatura
Simuliamo tramite una resistenza da 6k8 il controllo di temperatura.
Utiliziamo un piccolo interruttore per poter riprestinare il normale funzionamento del controllo di temperatura.
Fori interruttore e passaggio cavi
Pratico ora 3 fori per il fissaggio dell'interruttore e il passaggio dei due cavi.

Vista interna fori
Sfrutto una piccola ansa plastica presente all'interno del case per poter fissare comodamente l'interruttore e facilitare l'uscita dei cavi.

Saldatura interruttore esclusione sensore temperatura
 Saldo i due cavi per il controllo della temperatura.

Saltaura cavi esterni
Non servono molto grossi perchè deve circolare solo 1A, io ne ho utilizzati due molto flessibili del tipo che si utilizza per la realizzazione delle sonde dei multimetri digitali.

Riassemblaggio finale
Ora inserisco il tutto nel case porgendo particolare attenzione al posizionamento interno dei nuovi cavi in modo che non intralcino il posizionamento del circuito di controllo e la chiusura.

Montaggio perfetto
 Ecco come si presenta dopo aver posizionato correttamente la modifica.

Coccodrilli collegamento esterno
Ora si prodede a rimettre il fondo con le 4 viti e a saldare due coccodrilli sui cavi, la dimensione del coccodrillo dipende dal tipo di accumulatore da caricare.
Io ne ho presi di medi per utilizzarli sia su accumulatori tipo B&D che Makita.

Complessità realizzativa : Media